DA ROMA PER RIPARTIRE

Ventuno edifici ultramoderni con
aule, laboratori e uffici dotati di ogni comfort e di tutti gli accessori -dall’aria
condizionata ai computer portatili con webcam incorporata- in cui ogni giorno si
susseguono senza sosta seminari, conferenze e lezioni di corsi di laurea
classici come economia e ultimo grido come scienze della comunicazione: signore
e signori, benvenuti alla Bicocca, università giovane e attiva, con oltre
30mila iscritti, simbolo della Milano produttiva e competitiva lanciata sul
mercato globale.


Eppure c’è qualcosa che manca in
questa università vetrina, attraversata da migliaia di pendolari della vita –
studenti e lavoratori- che ogni giorno arrivano all’alba, si fermano per otto
ore e poi ripartono come razzi lasciando svuotato l’intero quartiere. Qualcosa di
difficile da percepire mentre si cammina per i corridoi asettici che squadre di
pronto intervento provvedono tempestivamente a ripulire da ogni scritta e
volantino; mentre si lavora e si studia protetti da decine di vigilantes armati
e controllati a vista da telecamere a 360 gradi, all’insaputa dei numerosi
accordi e scambi tra l’università e i grandi colossi dell’economia, come la Pirelli, che avvengono
nell’ombra.

 


Noi, studenti di diverse facoltà
della Bicocca, siamo riusciti a percepire quello che manca nel momento in cui abbiamo
sfidato la conformazione fisica dell’ateneo, non-luogo ideato per essere
attraversato senza sosta, e ci siamo fermati a parlare sulla gelida e immensa
spiaggia di cemento che si apre tra gli edifici: alla Bicocca non si sente il
rumore del mare. Di quel mare fatto dello stesso materiale dei sogni, di quel
mare burrascoso e ribelle pronto a sommergere la logica delle privatizzazioni
selvagge che ha colpito perfino spazi pubblici e aperti per costituzione come
la scuola e l’università, per diffondere l’onda della libera circolazione del
sapere e della creazione di saperi critici e non conformi.


E’ da qui che abbiamo deciso di cominciare:
vogliamo far risuonare il fragore dell’Onda anche alla Bicocca. Per opporci a
tutte le ultime normative che prevedono tagli all’istruzione, ma anche per riappropriarci
del nostro luogo di formazione: non edificio vuoto da attraversare qualche ora
al giorno, ma spazio da vivere e da far rivivere, e da utilizzare come
strumento per plasmare il futuro che vogliamo.


Questa è la nostra idea di
università, scaturita dal basso e a cui tutti partecipano: libera, aperta ed
accessibile, luogo di scambio, d’incontro e d’interazione tra diverse realtà ed
esperienze. Un’università in cui gli studenti non sono clienti di un servizio
che viene pagato caro, ma vengono riconosciuti come co-protagonisti di una
didattica orizzontale e critica, che non è mero apprendimento nozionistico.


Siamo stati a Roma alla
manifestazione nazionale del mondo universitario, e abbiamo partecipato
all’assemblea nazionale di tutte le facoltà e accademie d’Italia in mobilitazione;
abbiamo conosciuto le migliaia di studenti che formano quell’università che ha
intenzione di auto-riformarsi, e siamo stati contagiati dall’irresistibile e
gioiosa voglia di metterci in gioco.


Per questo invitiamo tutte e
tutti a partecipare all’incontro pubblico “Da Roma per ripartire. Cronache
dalla Sapienza occupata”: dopo il corteo e l’assemblea nazionale di Roma, discutiamo
di proposte e prospettive dell’onda universitaria, insieme al gruppo dei
“diversamente strutturati” (dottorandi e assegnisti) della Bicocca.


Martedì 25 novembre dalle 11:00
nel corridoio della scienza, in Piazza della Scienza piano -1, Università di
Milano- Bicocca. 



 

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